C’è un antico legame tra la terra di Calabria e la tradizione ebraica che ha il suo simbolo in un frutto: il cedro. La tradizione tramanda che il cedro (Citrus medica) fu importato in Calabria nel I sec d.c. dagli ebrei.

Il cedro, viene oggi coltivato nell’alto tirreno calabrese, la cosiddetta Riviera dei Cedri, tra Belvedere Marittimo e Tortora che ha come riferimento la cittadina di Santa Maria del Cedro. In queste località si coltiva la quasi totalità della produzione di cedri in Italia. Dal punto di vista organolettico i cedri sono classificati in cedri a polpa acida, semiacida e dolce.

In Calabria si coltivano prevalentemente varietà a polpa acida tra le quali spicca il cedro Liscio Diamante dalla buccia poco rugosa e dall’aroma intenso.

È considerata la varietà più pregiata ed è impiegata sia a scopo alimentare, per la produzione di canditi, liquori e bibite, che per l’estrazione di olio essenziale. Un’altra varietà coltivata in Calabria è il cedro ebraico (Citrus medica var ethrog) molto utilizzato nella cultura ebraica dove fa da cornice ai riti propri della festa dei Tabernacoli. Questa varietà si caratterizza per la presenza di un’albedo (la parte bianca sotto la buccia) molto spessa e succosa che si presta al consumo fresco.

Dal punto di vista nutrizionale il cedro è molto simile agli altri agrumi, ha un contenuto calorico ridotto, contiene pochi zuccheri e molta fibra. Contiene inoltre un buon contenuto di calcio, potassio e vitamine C e B1. Notevole è la quantità di flavonoidi antiossidanti che si trovano prevalentemente nella buccia e aiutano a ridurre la glicemia, il colesterolo e i trigliceridi.

Queste proprietà sono notevolmente ridotte nel frutto candito. Il processo di canditura delle bucce infatti degrada il contenuto di vitamine e flavonoidi contenuti proprio nella buccia aumentando al contempo il contenuto di zucchero e quindi le calorie.

Il cedro fresco è inoltre un regolatore dell’apparato gastrointestinale e ha dimostrate qualità carminative, ossia aiuta a eliminare e ridurre la formazione dei gas intestinali.
L’olio essenziale, oltre a contenere un abbondante quantità di flavonoidi, stimola il microcircolo e trova il suo impiego in cosmesi nella formulazione di prodotti per la riduzione della pelle a buccia di arancia.

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